Speriamo sia la volta buona!

Il professor Alessandro Falassi, aveva redatto una relazione per l’Unesco che rispondeva in termini positivi al disciplinare richiesto per ottenere il riconoscimento del Palio come bene immateriale. Non ce la facemmo, fummo battuti per l’ostracismo “politico”che ha recentemente dichiarato/rivendicato la signora Brambilla, ma anche per la scarsa ( se non nulla) collaborazione delle forze politiche locali e ammettiamolo, dall’atteggiamento di indifferenza complessiva. Non so se in Comune di quella relazione sia rimasta ancora traccia, ma il caro e rimpianto professore, assiema a Mauro Civai, avevano lavorato a quel progetto e avevano completato la documentazione. Certo è che il Palio rispondeva a tutti i requisiti richiesti e che i referenti nazionali UNESCO erano convintissimi di arrivare a cogliere il risultato pieno. Credo, anzi ne sono certo, che nessun altro sia arrivato alla formalizzazione della candidatura. Mi auguro che, se accolta la mozione/proposta, stavolta sia la volta buona, evidentemente allora non se ne sentiva il bisogno, oppure non se coglievano gli eventuali vantaggi. Ma da sola questa carta non basta a metterci al riparo, e, come dice ELIO FANALI nel suo blog, anche in questo caso bisogna recuperare una proposta avanzata oltrre dieci anni or sono da Davide Taddei e David Rossi, o almeno il senso di quella proposta, le forme sono di competenza delle Contrade e della Amministrazione Comunale, che per me, forse per deformazione, rimane il punto centrale di riferimento, senza se e senza ma.

Buon lavoro

ps

…onestamente non ricordavo che la giunta Valentini tra una capsula e l’altra avesse avanzato la candidatura del Palio a Patrimonio Immateriale Culturale della Umanità…

 

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